Il fotografo di Mauthausen.

 La fotografia e il suo rapporto ambiguo con la realtà: racconto oggettivo o reinterpretazione?


lo scopo di questo post è di scrivere una riflessione sul rapporto tra la fotografia e la realtà partendo dal film "Il fotografo di Mauthausen".


In questo film vengono mostrati atti atroci, inflitti ad innocenti durante la seconda guerra mondiale, più precisamente nel campo di sterminio di Mauthausen, la cosa che diversifica questo determinato film è il fatto che al centro di tutto questo ci sia la fotografia, perchè?
Il motivo è molto semplice, senza prove reali nessuno avrebbe potuto credere a tali azioni avvenute in quel periodo, ma fa anche capire su quanto sia facile mascherare la verità, infatti il Capo di identificazione del campo utilizza la fotografia come mezzo per mostrare alle persone al di fuori che la situazione è normale, stabile, manipolando le fotografie che egli stesso scattava.



Il protagonista del film, Francisco Boix, era una fotografo spagnolo, appartenente al partito comunista e per la sua attiva partecipazione politica durante la guerra civile spagnola fu deportato a Mauthausen, perchè considerato un rifugiato. All'interno dei campi i prigionieri erano identificati con un triangolo di stoffa di colore diverso in base alle loro caratteristiche, Francisco aveva un triangolo azzurro, che rappresentava coloro ritenuti immigrati o rifugiati all'estero della guerra repubblicana di Spagna.

Il coraggio del protagonista

Nel film viene mostrata la grande determinazione e forza di coraggio che ha Francisco nel lottare per le proprie fotografie, infatti egli è stato quasi privilegiato all'interno del campo perchè era stato affiancato al capo di identificazione per realizzare i propri scatti, Francisco colse l'occasione per compiere un gesto significativo per tutto il mondo, ovvero la creazione di prove fotografiche sulle assurdità che accadevano ai deportati. Ha rischiato la sua vita molteplici volte per salvare quella di molte altre persone, ha reso la fotografia un gesto di pace in mezzo alla guerra.

La vita a Mauthausen

All'interno del campo erano presenti persone di ogni nazionalità e all'arrivo dopo l'assegnazione del proprio numero identificativo veniva stabilito chi sarebbe morto subito e chi invece era adatto alla lavoro e alla schiavitù, tutti coloro che furono deportati avevano una cosa che li accomunava, la diversità, questo è il principale motivo della loro deportazione secondo i tedeschi, non erano degni di fare una vita normale e quindi obbligati ad abbandonare le loro famiglie e le loro professioni, molti di essi infatti avevano una carriera, tra musicisti, atleti, scrittori e molto altro.

I mezzi di quel tempo:

I due fotografi utilizzavano macchine diverse per realizzare i loro scatti, in quegli anni si stava evolvendo la fotografia:



Conclusioni


concludo dicendo che questo film mi ha segnata particolarmente e ha provocato in me molta delusione, dato anche l'argomento principale che da sempre mi tocca nel profondo. Penso che una situazione del genere non debba ripetersi in futuro e soprattutto spero nel genere umano con un minimo di buon senso e di rispetto verso la propria razza, che è una sola e non ha bisogno di distinzioni.



Commenti